Un anno, il 2017, di politiche volute da Marco Minniti, Ministro degli Interni del governo Gentiloni, ricostruite seguendo un filo rosso che le lega attraversando le zone più oscure. La sua strategia è stata inaugurata dall’accordo con la Libia: un patto inattuabile senza la preventiva criminalizzazione e cacciata delle Ong, quali testimoni scomodi, dalle acque del Mediterraneo; e senza il fondamentale contributo delle milizie armate libiche, attive nel traffico di esseri umani, che esercitano larga parte del potere su quel territorio. Il prezzo di queste politiche - la cui cronaca, sostituita opportunamente da un racconto menzognero, ha solo sfiorato il dibattito pubblico - è la gravissima violazione dei diritti umani fondamentali come gli autori dimostrano nell’indagine qui pubblicata.
Stefano Catone, freelance, studioso di migrazioni e accoglienza, ha pubblicato Nessun Paese è un’isola (Imprimatur, 2016); Un Po di contraddizioni. Il libro verde della Lega (Novecento, 2010).
Andrea Maestri, avvocato immigrazionista, dal 2015 deputato nelle file di Possibile; membro della Commissione Giustizia della Camera. In Parlamento si occupa in particolare di lavoratori precari, giustizia, politiche migratorie.